Ritorno, ricorrenza e liberazione
La vita
Un uomo è quello che è la sua vita. Se non modifica nulla dentro di sé, se non trasforma radicalmente la sua vita, se non lavora su sé stesso, sta miseramente perdendo il suo tempo.
La morte è il ritorno all’inizio stesso della propria vita con la possibilità di ripeterla di nuovo.
La vita di ognuno di noi, con tutte le sue tappe, è sempre la stessa che si ripete di esistenza in esistenza, per innumerevoli secoli.
La vita personale di ognuno di noi è una pellicola vivente che quando moriamo ci portiamo nell’eternità.
Ognuno di noi si porta via il suo film e lo riporta per proiettarlo un’altra volta sullo schermo di una nuova esistenza.
Liberazione
In ogni nuova esistenza si ripetono sempre le stesse circostanze. Gli attori di queste scene continuamente ripetute sono quelle persone che vivono dentro di noi: gli io.
Se disintegriamo questi attori, questi io che producono le scene della nostra vita ripetute continuamente, la ripetizione di tali circostanze sarà impossibile.
Ecco il modo in cui possiamo liberarci delle Leggi di Ritorno e di Ricorrenza, in cui possiamo diventare veramente liberi.
Ovviamente ognuno dei personaggi (io) che abbiamo dentro di noi ripete di esistenza in esistenza lo stesso ruolo; se lo disintegriamo, se l’attore muore, il ruolo finisce.
Riflettendo seriamente sulla Legge di Ricorrenza o ripetizione di scene ad ogni ritorno, ne scopriamo le molle segrete tramite l’auto-osservazione intima.
Uscire da questa disgrazia, da questa incoscienza, dallo stato penoso in cui ci troviamo, è possibile solo morendo in noi stessi.
Brani estratti dal capitolo 25 del libro