I 3 Aspetti dell’Assoluto nella Cabala
Che cos’è l’Assoluto?
L’Assoluto è l’Essere di tutti gli Esseri. Egli è quello che è, ciò che è sempre stato e che sempre sarà.
È la causa dello spirito e della materia, ma non è né l’uno né l’altra.
L’Assoluto è al di là della vita condizionata. Nell’Assoluto vi è la nostra legittima esistenza, che è un non-essere, un non-esistere per la ragione umana.
Lo Spazio Astratto Assoluto e il Pralaya
L’Assoluto è la vita libera nel suo movimento, è la suprema realtà, spazio astratto che si esprime solamente come movimento astratto assoluto, felicità senza limiti, onniscienza totale.
Nell’Assoluto ci si trova oltre il Karma e gli Dei, oltre la Legge.
L’Assoluto è certamente lo spazio astratto incondizionato ed eterno, molto oltre gli Dei e gli uomini.
L’Assoluto è luce increata che non fa nessuna ombra, in alcun luogo, durante la notte profonda del Gran Pralaya.
L’Assoluto è al di là del tempo, del numero, della misura, del peso, del caso, della forma, del fuoco, della luce e delle tenebre.
Ain, Ain Soph, Ain Soph Aur
L’Assoluto ha tre aspetti:
- Ain è lo stesso Sat in sanscrito, ossia l’Immanifestato Assoluto.
- Ain Soph, che è il secondo aspetto, è dove già esiste una certa manifestazione.
- Il terzo aspetto è l’Ain Soph Aur, secondo la Cabala ebraica, dove si trova il Primo Cosmo, il Protocosmo puramente spirituale
Ain
Lo Spazio profondo e felice è sicuramente l’incomprensibile Seità, la mistica radice ineffabile dei sette cosmi, l’origine misteriosa di tutto ciò che conosciamo come spirito, materia, universi, soli, mondi, ecc.
Occupiamoci ora del Grande Oceano dello Spirito. Come definirlo?
Sicuramente egli è Brahma, la prima differenza o modificazione di “Quello”, davanti al quale tremano gli Dei e gli uomini.
L’Assoluto è Luce Increata e pienezza perfetta, felicità assoluta, vita libera nel suo movimento, vita senza condizioni e senza limiti.
Battagliare, lottare, soffrire e alla fine liberarsi, perdersi come una goccia diamantina nell’oceano della Luce Increata è certamente il migliore degli aneliti.
Nel seno dell’Assoluto esiste una grande esaltazione: i Paramarthasatya si esaltano poco a poco e passano al di là di ogni possibile comprensione.
Ain Soph
Dall’Ain Soph scaturisce tutta la creazione; ma la creazione non è uguale né in essenza, né in potenza all’Ain Soph.
La Cabala chiama questa prima emanazione spirituale dell’Ain Soph, l’ineffabile Anziano dei Giorni, che è l’Essere del nostro Essere, il Padre e la Madre in noi.
Ain Soph, non potendosi esprimere nel limitato mondo fisico, si esprime per mezzo dei suoi dieci sephiroth.
Nell’Ain Soph esiste una strana evoluzione che né gli Dei né gli uomini conoscono.
Durante la Notte Cosmica l’universo si disintegra nell’Ain Soph ed esiste solo nella sua mente ed in quella dei suoi Dei. Tuttavia ciò che esiste nella mente di Lui e nella mente di loro è oggettivo nello Spazio Astratto Assoluto.
Se alla fine del Mahamanvantara le sette dimensioni basilari dell’universo rimangono ridotte ad un semplice punto matematico che si perde come una goccia nel Grande Oceano, allora è evidente che il tempo smette di esistere.
Il Caos e la Luce Nera
Prima dell’alba del Mahamanvantara l’universo dormiva nella terribile oscurità.
All’inizio o aurora di ogni universo, l’eterna Luce Nera od Oscurità Assoluta si trasforma in Caos.
È evidente che la Luce Increata ha un’origine ignota, assolutamente sconosciuta per noi.
Le ineffabili Tenebre Profonde costituiscono pertanto la Matrice Eterna, nella quale le origini della luce appaiono e scompaiono.
Il fatto che percepiamo più o meno la luce che risplende nelle tenebre è qualcosa che dipende dal nostro potere di visione spirituale.
L’Assoluto è tenebra profonda agli occhi umani ed è Luce Increata e terribile per la gerarchia ineffabile dei Paramarthasatya.
Il Nulla, il Caos, è certamente e senza alcun dubbio l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine di tutti i mondi che vivono e palpitano nell’inalterabile infinito.
Dio in se stesso, cioè l’Esercito della Voce, il Verbo, la Grande Parola, muore quando arriva il grande Pralaya, la Notte
Cosmica, e rinasce terribilmente divino nell’aurora del Mahamanvantara.
Ad ogni nuova aurora cosmica, l’universo resuscita come l’Araba Fenice dalle proprie ceneri. All’alba di ogni Mahamvantara, la Monade si sdoppia nuovamente nella Diade e nella Triade.
Lo spazio è pieno di universi e mentre alcuni sistemi di mondi escono dalla notte profonda, altri arrivano al loro tramonto: qui vi sono culle, là sepolcri.
Il Giorno Cosmico attuale è simboleggiato da un pellicano azzurro che con il becco si apre il petto per bere dalle proprie viscere, dalle quali emanò tutto il creato.
Ain Soph Aur
Ogni universo dello spazio infinito possiede il suo sole centrale e la somma di tutti questi soli spirituali costituisce l’Ain
Soph Aur, il Protocosmo, l’Assoluto solare.
L’Assoluto solare è formato da molteplici soli spirituali, trascendentali e divini.
Si è parlato molto sul Sacro Sole Assoluto ed è ovvio che ogni sistema solare è governato da uno di questi soli spirituali.
Realmente si tratta di straordinari soli spirituali scintillanti nello spazio con infiniti splendori, sfere radianti che gli astronomi non potranno mai percepire per mezzo dei loro telescopi.
Questo vuol dire che il nostro sistema solare possiede il proprio Sacro Sole Assoluto, come tutti gli altri sistemi solari dell’inalterabile infinito.
Brani estratti dai cap. 50-51-52 del libro