San Tommaso e la mente interiore
Cristo apparve agli undici e Tommaso rimase incredulo.
Gesù ha dimostrato la resurrezione alchemica presentandosi ai suoi discepoli.
L’incredulo Tommaso disse:
“Se non vedo il segno dei chiodi nelle sue mani e metto il dito al posto dei chiodi e gli metto la mano nel suo costato, non crederò”.
Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo insieme e Tommaso con loro.
Gesù venne, le porte erano chiuse, e si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”
Poi disse a Tommaso:
“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani. Stendi qui la tua mano e mettila nel mio costato, e non essere incredulo ma fedele!”
Allora Tommaso rispose dicendogli: “Mio Signore e mio Dio”.
Gesù gli disse:
“Perché mi hai visto, Tommaso, hai creduto. Beati quelli che non vedranno e crederanno”.
Tommaso e la mente intellettuale
Cosa ci dice Tommaso? Ci insegna a gestire le Menti e soprattutto la Mente intellettuale.
Ci dice che non dobbiamo prestare attenzione a concetti estranei, che dobbiamo dipendere strettamente dal nostro profondo Essere Interiore e nient’altro.
Il compito di un Guru
Qual è esattamente il lavoro di un Guru? Un Guru deve mettere in contatto le diverse parti del proprio Essere, e anche con la parte superiore dell’Essere, quella dell’Anziano dei Giorni.
Quando un Guru ha adempiuto a questa missione si ritira, non ha più alcun lavoro da fare…
Solo da quel momento, il discepolo deve imparare a dipendere dalla conoscenza che riceve dalle diverse parti del proprio Essere.
Il discernimento
Tommaso implica un po’ di scetticismo, di dubbio su tutto ciò.
È necessario imparare a discernere.
Preso in profondità, quel Tommaso mistico che portiamo dentro di noi, ovviamente è legato al iscernimento.
brani selezionati dalle conferenze
L’autoconoscenza dell’Essere – Le Sette Menti e i sette Signori Sublimi – Magnus Opus