Patanjali, il samyama e la quarta dimensione
Patanjali è un grande yogi o è stato un grande yogi indiano.
Ha insegnato ai suoi discepoli come trasportare il corpo fisico nella quarta dimensione.
Questi potevano camminare sul fuoco senza bruciarsi, naturalmente con i loro corpi nella quarta verticale. Questo è un fatto.
Patanjali ha detto quanto segue: si deve praticare un Samyama. Un Samyama, ha detto, è composto da tre tempi:
- Concentrazione
- Meditazione
- Estasi
Concentrazione, meditazione ed estasi
Te lo spiego: concentrazione significa fissare la mente su una sola cosa, questo si chiama concentrazione. Se, ad esempio, fermo la mia mente qui, su questo bicchiere, sono concentrato.
La meditazione è pensare di cosa sia fatta quella cosa su cui mi sono concentrato. Se mi concentro su questo bicchiere e vedo che contiene un po’ d’acqua, sono concentrato, perché la mia mente è lì.
Meditare significa cominciare a riflettere su cosa sia questo bicchiere, su cosa sia l’acqua.
Ma c’è una terza fase: estasi. Quando si arriva a capire che questo bicchiere, quest’acqua, tutto ciò che esiste nella Creazione esiste perché Dio ha voluto che esistesse, in quel momento si adora Dio e lo si adora tanto da entrare nell’Estasi dei Santi.
Samyama
Ebbene, questi sono i tre fattori che compongono un Samyama. Se ti concentri sul tuo corpo fisico, se mediti sul tuo corpo e se in seguito pensi che questo corpo esista perché Dio te lo ha dato, entri nell’estasi, in gratitudine a Dio, in adorazione.
Se uno riesce ad entrare in quell’estasi dei santi, beh, può compiere meraviglie! Perché Patanjali dice che in quel momento il corpo diventa come il cotone e penetra nella dimensione sconosciuta.
Già con il corpo immerso nella dimensione sconosciuta, si può camminare sul fuoco senza bruciarsi, camminare sull’acqua senza affondare, attraversare una montagna da una parte all’altra senza subire alcun danno, o fluttuare tra le nuvole, sono meraviglie!
In India ci sono yogi che lo fanno, lo yoga possiede delle meraviglie, è formidabile. Ci sono yogi che levitano, che fluttuano nell’aria e questo è straordinario!
Milarepa
Ricordo Milarepa, era un grande Yogi del Tibet. Quell’uomo in uno stato di estasi è uscito da una grotta, il suo corpo era all’interno della quarta dimensione e galleggiava sulle montagne dell’Himalaya, piena di neve, la gente lo vedeva, era una realtà.
Dopo aver viaggiato così, attraverso l’Himalaya, è tornato di nuovo alla sua grotta.
David-Néel ci parla degli asceti semivolanti del Tibet, che percorrono enormi distanze con il loro corpo nella quarta verticale. Per metà camminano, per metà fluttuano, in pochi istanti vengono trasportati da un luogo all’altro, percorrono enormi distanze in pochi minuti.
Stati jinas
C’è una differenza fondamentale tra la questione puramente psicologica e la questione psicofisiologica. Non solo l’individualità psicologica può penetrare nella dimensione sconosciuta, perché anche con il corpo fisico è possibile penetrare nella quarta coordinata.
Se qualcuno, ad esempio, lavorasse sugli aforismi di Patanjali, il grande saggio indù, ci riuscirebbe.
Se questo provoca un Samyama nel corpo fisico, può penetrare nella Quarta Verticale.
Ovviamente, con il corpo fisico immerso nella quarta verticale, potremo studiare, all’interno del laboratorio stesso della natura, i Misteri della Vita e della Morte.
Quando qualcuno, con un corpo fisico e tutto il resto, entra nella quarta verticale, entra come persona completa nel grande laboratorio della natura.
Brani estratti dalle conferenze
I poteri magici dell’essere umano – I misteri della vita e della morte