Vita meccanica e libera iniziativa
La mente di questi studenti sta ricevendo informazioni quotidianamente, ma mai per un attimo nella loro vita si fermano a riflettere sul perché di tutta questa informazione e sul suo obiettivo.
Milioni di studenti di tutti i paesi del mondo vanno tutti i giorni a scuola o all’università in modo inconsapevole, automatico, soggettivo, senza sapere né come, né perché.
Gli studenti in realtà vivono una vita meccanica: l’unica cosa che sanno è che devono ricevere informazioni intellettuali e conservarle immagazzinate nell’infedele memoria, tutto qui.
Insegnanti, studenti, studentesse vivono con la coscienza addormentata, agiscono come veri automi, frequentano le scuole e l’università in modo del tutto inconsapevole, soggettivo, senza sapere realmente nulla né del come né del perché.
Al giorno d’oggi nella scuola la cosa importante è superare l’anno e questo è tutto.
Che un ragazzo superi bene un certo esame non significa che abbia una vera coscienza oggettiva della materia su cui è stato esaminato.
Lo studente ripete a pappagallo ed in forma meccanica la materia su cui è stato esaminato e che prima ha studiato.
Questo non significa essere autocosciente di quella materia.
Superare esami, superare l’anno, non significa essere molto intelligenti.
La piena coscienza oggettiva
C’è qualcosa di più importante del superare l’anno, c’è qualcosa di più importante dello studiare certe materie e questo è precisamente avere piena coscienza oggettiva, chiara e luminosa su ciò che si sta studiando e su ciò che si sta leggendo.
Gli insegnanti devono sforzarsi per aiutare gli studenti a risvegliare la coscienza e ogni loro sforzo deve essere diretto alla coscienza.
È urgente che non solo gli studenti ma tutte le persone si rendano pienamente auto-coscienti di ciò che stanno studiando.
I ragazzi studiano con il proposito di trovare lavoro, di guadagnarsi la vita; in seguito, diventano dei professionisti, dei medici, degli avvocati… e l’unica cosa che ottengono è ripetere la stessa cosa di sempre. Si sposano, soffrono, fanno figli e muoiono senza aver risvegliato la coscienza, senza aver preso coscienza della propria vita.
Le ragazze si sposano, formano le loro famiglie, fanno figli, litigano con i vicini, con il marito, con i figli, divorziano, si sposano di nuovo, diventano vecchie e alla fine muoiono dopo aver vissuto come incoscienti addormentate, ripetendo come sempre lo stesso dramma doloroso dell’esistenza.
Risveglio della coscienza
È urgente che gli stessi insegnanti si risveglino affinché possano risvegliare gli studenti.
A che serve l’educazione se non diventiamo creatori coscienti ed intelligenti di verità?
Dobbiamo risvegliare la coscienza, dobbiamo trasformare il subcosciente in cosciente. Dobbiamo avere il cento per cento di coscienza sveglia.
È necessario smettere di sognare, è necessario risvegliare la coscienza e questo processo di risveglio deve iniziare dalla famiglia e dalla scuola.
Lo sforzo degli insegnanti deve essere diretto alla coscienza degli studenti e non unicamente alla memoria.
Gli insegnanti devono lottare per eliminare la paura agli studenti.
Gli insegnati devono concedere agli studenti la libertà di criticare, di dissentire serenamente e in modo costruttivo su tutte le teorie che si studiano.
La paura è una delle barriere che ostacolano l’intelligenza.
La libera iniziativa
La persona piena di timori non può avere libera iniziativa.
È urgente che esista la libera iniziativa affinché l’intelligenza creatrice sorga fra gli studenti.
È necessario dare loro la libertà di espressione creatrice spontanea e senza alcun condizionamento per divenire coscienti di ciò che stanno studiando.
Il libero potere creativo può manifestarsi solamente quando non abbiamo paura della critica, di ciò che diranno gli altri, del voto dell’insegnante, delle regole.
Solo così, liberandosi dal timore e con la libertà di discutere, analizzare, meditare e criticare in modo sano quello che si sta studiando, ci si potrà rendere coscienti delle materie di studio senza ridursi a dei semplici pappagalli che ripetono ciò che è accumulato nella memoria.
Brani estratti dal capitolo 1 del libro