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Trasformazione Interiore e Dialettica della Coscienza

Trasformazione interiore e dialettica della coscienza

Se desideriamo davvero un cambiamento radicale, senza dubbio abbiamo bisogno di tornare sempre al punto di partenza originale e ridare nuovo valore ai fondamenti del lavoro psicologico.

Quando si vuole con sincerità una completa trasformazione interiore, è indispensabile amare il lavoro esoterico.

Questo significa che l’amore è indispensabile quando di volta in volta cerchiamo di rivalutare i fondamenti del lavoro psicologico.

Urge innanzitutto sapere che cos’è ciò che si chiama coscienza, visto che è molta la gente che non ha mai cercato di sapere nulla su di essa.

Percentuali di coscienza

Tutti noi, quando veniamo al mondo, abbiamo un 3% di coscienza e un 97% che può essere diviso fra subcoscienza, infracoscienza e incoscienza.

Il tre per cento di coscienza sveglia può essere accresciuto nella misura in cui lavoriamo su noi stessi.
Non è possibile accrescere la coscienza con procedimenti esclusivamente fisici o meccanici.

La coscienza può essere risvegliata, senza ombra di dubbio, solo con lavori coscienti e patimenti volontari.

I differenti tipi di energia

Dobbiamo capire che esistono vari tipi di energia in noi.

  1. Primo: energia meccanica.
  2. Secondo: energia vitale.
  3. Terzo: energia psichica.
  4. Quarto: energia mentale.
  5. Quinto: energia della volontà.
  6. Sesto: energia della coscienza.
  7. Settimo: energia dello Spirito puro.

Per quanto moltiplichiamo l’energia strettamente meccanica, non arriveremo mai a risvegliare la coscienza.

Per quanto incrementiamo le forze vitali dentro il nostro organismo, non riusciremo mai a risvegliare la coscienza.

Molti processi psicologici si realizzano dentro noi stessi senza che per questo la coscienza intervenga minimamente.

Per quanto poderose siano le discipline della mente, l’energia mentale non potrà mai risvegliare le diverse funzioni della coscienza.

La forza di volontà, anche se la moltiplicassimo all’infinito, non potrebbe mai ottenere il risveglio della coscienza.

Tutti questi tipi di energia si situano in vari livelli e dimensioni, che però non hanno niente a che vedere con la coscienza.

La coscienza può essere svegliata

solo con lavori coscienti e retti sforzi.

Samael Aun Weor

La piccola percentuale di coscienza che l’umanità possiede invece di essere incrementata suole essere inutilmente dissipata nella vita.

È ovvio che, identificandoci con tutti gli avvenimenti della nostra esistenza, sperperiamo invano l’energia della coscienza.

Coscienza e memoria

La coscienza non va confusa con la memoria, visto che sono tanto diverse l’una dall’altra, come la luce dei fari di un’automobile e la strada che si sta percorrendo.

La coscienza è luce che l’inconscio non percepisce.

Abbiamo bisogno di aprirci affinché la luce della coscienza penetri nelle spaventose tenebre del me stesso, del se stesso.

Ora comprenderemo meglio il significato delle parole di Giovanni quando nel Vangelo dice:

«La luce venne alle tenebre, ma le tenebre non la compresero».

L’auto-osservazione psicologica

Però è impossibile che la luce della coscienza riesca a penetrare nelle tenebre dell’io stesso se prima non mettiamo in funzione il meraviglioso senso dell’auto-osservazione psicologica.

Abbiamo bisogno di sgombrare la via alla luce per illuminare le profondità tenebrose dell’io della psicologia.

Se uno non ha interesse a cambiare, non si auto-osserverà mai; questo interesse è possibile solo quando si ama veramente l’insegnamento esoterico.

La coscienza sveglia ci permette di sperimentare in modo diretto la realtà.

La dialettica della coscienza

I fenomeni naturali non coincidono mai esattamente con i concetti formulati dalla mente.

La dialettica della coscienza è più diretta, ci permette di sperimentare la realtà di qualsiasi fenomeno in se stesso.

La dialettica della coscienza si fonda sulle esperienze vissute e non sul mero razionalismo soggettivo.

Tutte le leggi della natura esistono dentro noi stessi e se non le scopriamo all’interno, non le scopriremo mai fuori di noi.

Reale è ciò che uno sperimenta in se stesso; solo la coscienza può sperimentare la realtà.

Samael Aun Weor

estratti dal cap. 7 del libro

La Grande Ribellione

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