Mente, amore e conoscenza oggettiva
È importante comprendere ciò che si chiama amore basta che si sia compreso integralmente il problema della mente.
Chi suppone che la mente sia il cervello è completamente in errore.
La mente è energia sottile, può rendersi indipendente dalla materia e può, in certi stati ipnotici o durante il normale sonno, recarsi in luoghi molto remoti per vedere ed udire cosa gli sta succedendo.
Dobbiamo studiare a fondo la mente se ciò che vogliamo è conoscere in forma integra ciò che si chiama amore.
La mente è il peggior nemico dell’amore.
Nei paesi supercivilizzati l’amore non esiste più perché la mente ormai sa solo di fabbriche, conti in banca, benzina, celluloide.
Gli insegnanti devono insegnare tutte queste cose. Devono insegnare alle nuove generazioni a investigare la propria mente, a osservarla, a comprenderla; solo in questo modo, e cioè mediante la comprensione di fondo, potremo evitare che la mente si cristallizzi, si congeli e rimanga imbottigliata.
La mente e l’amore
La mente distrugge l’amore e solamente comprendendo gli errati funzionalismi della mente, il nostro assurdo modo di pensare, i nostri cattivi costumi, le nostre abitudini automatiche e meccaniche, il nostro modo errato di vedere le cose potremo riuscire a vivere e a sperimentare in verità ciò che non appartiene al tempo, ciò che si chiama amore.
Chi vuole che l’amore funzioni come io voglio, come io desidero, come io penso… perderà l’amore perché Cupido, il dio dell’amore, non è disposto a lasciarsi schiavizzare dall’io.
Bisogna farla finita con l’io, con il me stesso, con il sé stesso per non perdere il bambino dell’amore.
L’io è un mucchio di ricordi, appetiti, timori, odi, passioni, esperienze, egoismi, invidie, bramosie, lussurie…
Chi vuole imbottigliare l’amore dentro l’orribile io perderà l’amore e rimarrà senza di lui perché l’amore mai potrà essere imbottigliato.
L’Essenza è al centro della mente
La mente ha molte profondità, regioni, terreni subconsci, nascondigli; ma la parte migliore è la coscienza, l’essenza e questa sta nel centro.
Quando finisce il dualismo, quando la mente diventa integra, serena, quieta, profonda, quando non confronta più, allora si risveglia l’Essenza, la coscienza e questo deve essere il vero obiettivo dell’educazione fondamentale.
Gli studenti devono prima raggiungere l’auto-coscienza e poi la coscienza oggettiva.
Solo attraverso il cammino dell’amore possiamo raggiungere la coscienza oggettiva e la conoscenza oggettiva.
Brani estratti dal capitolo 9 del libro