Il silenzio e la chiacchiera interiore
La chiacchiera interiore sbagliata è senza dubbio la causa causarum di molti stati psichici disarmonici e sgradevoli, sia presenti che futuri.
Ovviamente questo fiume di vane, insulse e inutili parole di chiacchiere ambigue, e in generale ogni conversazione pregiudizievole, dannosa, assurda che si manifesti nel mondo esteriore hanno origine da una conversazione interiore sbagliata.
Il silenzio interiore
Quando in profonda meditazione interiore il processo del pensiero si esaurisce intenzionalmente, otteniamo il silenzio interiore; ma non è questo che vogliamo spiegare nel presente capitolo.
Vogliamo praticare il silenzio interiore in rapporto a qualcosa che è già nella mente: una persona, un fatto, una faccenda personale o altrui, quello che ci è stato raccontato, ciò che ha fatto tizio, ecc., senza però utilizzare la lingua interiore, senza un discorso intimo.
Imparare a tacere non solo con la lingua esteriore, ma anche con quella segreta, interna, è straordinario, meraviglioso.
Molti tacciono esteriormente, ma con la loro lingua interiore spellano vivo il prossimo.
La chiacchiera interiore velenosa e malevola produce confusione interna.
Autosimpatia e vita emozionale
Purtroppo, la nostra vita emozionale si basa esclusivamente sull’autosimpatia.
Il colmo di tanta infamia è che simpatizziamo solo con noi stessi, con il nostro tanto amato ego, nutrendo antipatia e persino odio verso chi non ha simpatia per noi.
Purtroppo, anche se siamo molto gentili e a volte persino sinceri, non c’è dubbio che invisibilmente e internamente ci trattiamo molto male l’un l’altro.
Gente apparentemente molto buona trascina ogni giorno i suoi simili nel proprio covo segreto, dentro di sé, per fargli tutto ciò che gli piace: angherie, beffe, scherno, ecc.
Brani estratti dal capitolo 22 del libro