Vocazione di un apostolo dell’umanità
Quando uno è completamente convinto del ruolo che deve rappresentare nella vita, riesce a fare della sua vocazione un apostolato, una religione e si converte, di fatto e di diritto, in un apostolo dell’umanità.
Chi conosce la sua vocazione o chi riesce a scoprirla, passa attraverso un tremendo cambiamento, non cerca più il successo, il denaro, la fama e la gratitudine gli interessano pochissimo.
La cosa più interessante di tutto ciò è che il senso della vocazione non ha nulla a che vedere con l’io, e anche se ciò potrà sembrare strano, l’io aborre la nostra vocazione, perché all’io piacciono solamente cospicue entrate monetarie, la posizione, la fama e così via.
Il senso della vocazione ci conduce di fatto lungo il sentiero del legittimo eroismo anche se dobbiamo sopportare stoicamente ogni tipo di infamia, tradimento e calunnia.
In realtà sono pochissimi gli uomini che possono parlare in questo modo, con vera sincerità di cuore.
Trovare la vocazione
Trovare la nostra vera vocazione è, senza alcun dubbio, il problema sociale più grave, la base stessa di tutti i problemi della società.
Il lavoro invece di produrci bramosia, noia o desiderio di cambiare lavoro, ci porta la vera profonda ed intima felicità, anche se ci toccherà sopportare pazientemente una dolorosa via crucis.
Nessuno è contento del proprio lavoro perché al posto non corrisponde la vocazione; piovono richieste di impiego perché nessuno ha voglia di morire di fame, ma le richieste non corrispondono alla vocazione di chi è in cerca di lavoro.
Le persone stanno in posti che non gli corrispondono e che non hanno nulla a che vedere con la loro vera vocazione ed è a causa di questo che la macchina sociale funziona in modo pessimo.
Tutto ciò è simile ad un motore costruito con dei pezzi che non gli appartengono ed il risultato non può che essere il disastro, il fallimento, l’assurdo.
Al giorno d’oggi è molto difficile trovare il vero maestro per vocazione e allo stesso tempo è la fortuna più grande che possa capitare ad uno studente.
La vocazione del maestro è saggiamente tradotta in quel pezzo di toccante prosa di Gabriela Mistral intitolata “Preghiera della Maestra”.
Le tre vie della vocazione
L’individuo con la sua vocazione va per una di queste tre vie:
1- La prima è quella dell’auto-scoperta di una capacità speciale.
2- La seconda è la visione di una necessità urgente.
3- La terza è l’orientamento, molto raro, dei genitori e dei maestri che hanno scoperto la vocazione dell’alunno per mezzo dell’osservazione delle sue attitudini.
L’educazione fondamentale è chiamata a scoprire attraverso diversi metodi le capacità latenti degli studenti.
Ci sono paesi in cui le capacità legate alla vocazione vengono invece esaminate. È completamente assurdo non sapere orientare gli studenti, non esaminare le loro capacità e le loro tendenze innate.
L’educazione fondamentale insegna che i germi della vocazione si trovano depositati non solo nel centro intellettuale, ma anche in ognuno degli altri quattro centri della psico-fisiologia della macchina organica.
I questionari sulla vocazione e tutte le domande, i test psicologici, i quozienti di intelligenza, ecc. sono stupidi.
Questi metodi per esaminare la vocazione non servono, perché la mente ha i suoi momenti di crisi e se l’esame si verifica in uno di questi momenti il risultato è il fallimento e il disorientamento dello studente.
Brani estratti dal capitolo 20 del libro
Educazione Fondamentale