La Ribellione psicologica e il Punto matematico
Non è superfluo ricordare ai nostri lettori che dentro di noi esiste un punto matematico.
Chi vuole scoprire questo punto misterioso deve cercarlo qui e ora, dentro di sé, proprio in questo istante, non un secondo prima né un secondo dopo.
Ci troviamo dunque d’istante in istante di fronte a due cammini: quello orizzontale e quello verticale.
Il ricordo di se stessi
Quando ci si ricorda di se stessi, quando si lavora su di sé, quando non ci identifichiamo con tutti i problemi e le pene della vita, di fatto stiamo percorrendo il sentiero Verticale.
Di sicuro, non è un compito per nulla facile eliminare le emozioni negative, perdere ogni identificazione col proprio modo di vivere, con i problemi di ogni genere, gli affari, i debiti, le cambiali da pagare, il telefono, l’acqua, la luce, ecc.
Coloro che soffrono, che piangono, che nella vita sono stati mal ripagati o vittime di un tradimento, di un’ingratitudine, di una calunnia o di una frode, si dimenticano davvero di se stessi, del loro Reale Essere interiore, s’identificano completamente con la loro tragedia morale.
Ognuna di queste persone che segue il cammino Orizzontale sembra uno strumento musicale, sul quale ogni suo simile suona ciò che più gli piace.
Il lavoro su di sé
Il lavoro su se stessi è la caratteristica fondamentale del Cammino Verticale.
Nessuno potrebbe percorrere il sentiero della grande ribellione senza mai lavorare su se stesso.
Il lavoro al quale ci riferiamo è di tipo psicologico: riguarda una certa trasformazione del momento presente in cui ci troviamo.
Dobbiamo imparare a vivere d’istante in istante.
Le reazioni meccaniche
È possibile trasformare le reazioni meccaniche mediante il confronto logico e l’auto-riflessione intima dell’Essere.
È evidente che la gente reagisce meccanicamente davanti alle diverse circostanze della vita.
Chi impara a trasformare le relazioni meccaniche si mette in pratica sul Cammino Verticale.
Brani estratti dal capitolo 3 del libro