Il lavoro esoterico gnostico
Non possiamo lavorare su noi stessi con l’intenzione di dissolvere un certo io prima di averlo osservato.
L’osservazione di noi stessi lascia entrare un raggio di luce dentro di noi.
Se nei rapporti con gli altri restiamo in allerta e vigili come la sentinella in tempo di guerra, ci autoscopriamo.
L’auto-osservazione interiore
Qualsiasi contrarietà, qualunque incidente può condurci alla scoperta di un io mediante l’auto-osservazione interiore, sia esso di amor proprio, di invidia, di gelosia, di ira, di cupidigia, di sospetto, di calunnia, di lussuria, ecc.
Se ci mettiamo al posto degli altri, scopriremo che i difetti psicologici che attribuiamo a loro li abbiamo dentro di noi in abbondanza.
La crudeltà continuerà ad esistere sulla faccia della Terra finché non avremo imparato a metterci al posto degli altri.
L’antipatia meccanica verso un’altra persona che conosciamo per la prima volta indica che il fatto di non sapersi mettere al posto del prossimo, di non amare il prossimo, di avere la coscienza troppo addormentata.
Sarebbe meglio se ti auto-osservassi intimamente e in profonda meditazione ti mettessi al posto di quella donna che detesti.
È urgente valorizzare il lavoro esoterico gnostico, è indispensabile comprenderlo e apprezzarlo se aneliamo veramente ad un cambiamento radicale.
Brani estratti dal capitolo 31 del libro