Il buon padrone di casa e la chiusura ermetica
Ogni lavoro che si realizzi su se stessi, allo scopo di ottenere uno sviluppo animico e spirituale, è sempre associato all’isolamento –inteso in senso positivo– poiché sotto l’influenza della vita, come la viviamo di solito, non è possibile sviluppare nient’altro che la personalità.
Se il povero mammifero intellettuale erroneamente chiamato uomo non si isola, ma si identifica con tutte le vicende della vita pratica e spreca le sue energie in emozioni negative, in autoconsiderazioni personali e in un fiume di vane, insulse e inutili parole di chiacchiere ambigue e non edificanti, nessun elemento reale si può sviluppare in lui che non appartenga al mondo della meccanicità.
La chiusura ermetica
Certamente chi vuole davvero riuscire a sviluppare l’Essenza dentro di sé deve riuscire a rimanere chiuso ermeticamente.
Ci riferiamo a qualcosa di intimo, strettamente collegato al silenzio.
Se si vuole che una cosa reale cresca nella propria interiorità, è chiaro che si deve evitare la fuga delle proprie energie psichiche.
Quando si hanno delle fughe di energia e non si è isolati nella propria intimità, non si riuscirà di certo a sviluppare qualcosa di reale nella propria psiche.
La gente vuole che le cose vadano bene per forza, perché tutto deve andare secondo i suoi piani, ma la cruda realtà è diversa: finché non si cambia interiormente, che ci piaccia o no, saremo sempre vittime delle circostanze.
Il buon padrone di casa
Il “buon padrone di casa” non accetterebbe mai la psicologia rivoluzionaria, egli compie tutti i suoi doveri come padre, come sposo, ecc., per cui pensa di se stesso le cose migliori, invece serve solo ai fini della natura e nulla più.
Per contro, diciamo che esiste anche il “buon padrone di casa” che nuota contro corrente, che non vuole lasciarsi divorare dalla vita.
Persone come queste sono però molto rare, non ce ne sono tante nel mondo.
Quando si pensa secondo le idee di questo Trattato di Psicologia Rivoluzionaria si ha una corretta visione della vita.
Brani estratti dal capitolo 19 del libro
Trattato Esoterico di Psicologia Rivoluzionaria