La Divina Maga Elementale
Giove e Io
Gli amori di Giove con la vergine IO, la quale fu trasformata in vitella celeste (o Vacca Sacra degli orientali) per sfuggire in tal modo alle ire di Giunone, è un tema dal significato molto profondo.
Ecco quindi il primo Giove della teogonia greca: padre di tutti gli Dei, signore dell’universo e fratello di Urano o UrAnas, come dire il Fuoco e l’Acqua primigeni. Infatti, è noto che nel pantheon greco, secondo i classici, figurano più di trecento Giove.
Nell’altro suo aspetto di Jove o Iod-Heve, egli è il Jehovah maschio-femmina, androgini collettivi come gli Elohim dei libri di Mosè, Adam-Kadmon dei cabalisti, Iacco o Iakchos dell’Anatolia che è anche Dionisio, la cui onda vibratoria si è fatta più intensa con l’ingresso del Sole nella brillante costellazione dell’Acquario.
La divina Madre e il Gran Kabir
Ram-Io, Maria, la Divina Madre Kundalini, accompagnò sempre l’Adorabile ed è così che la vediamo sul Monte del Teschio ai piedi della Croce.
“Padre mio, perdonali perché non sanno quello che fanno” esclama il Divino Rabbi di Galilea dalle maestose vette del Calvario.
Indubbiamente, il benedetto Signore di Perfezione adorò solo il proprio Padre che dimora in segreto e la propria Divina Madre Kundalini.
In altre parole, diremo: il Gran Kabir Gesù amò profondamente Jod-Heve, il Divino maschio-femmina interiore.
Jod è certamente la Monade personale e individuale di ciascuno, lo Shiva indostano, l’Arci-ierofante ed Arci-mago, il Primogenito della Creazione, il Vello d’Oro, il tesoro del quale dobbiamo impadronirci dopo aver vinto il Drago delle Tenebre.
Heve è lo sdoppiamento di Jod, la Divina Sposa di Shiva, la nostra Madre Kundalini individuale, la Vacca Sacra dalle cinque zampe, il mistero esoterico della Pentalfa.
Giove e la sua vacca IO presentano un’esatta corrispondenza con lo Jod-Heve, la sublime Coppia Divina interiore di ogni creatura. Abbiamo studiato quattro aspetti della Vacca Sacra IO. Continuiamo ora con il quinto mistero.
Nel cammino esoterico esistono intervalli cosmici trascendenti e trascendentali.
Meditazione
Nel frattempo, mi dedicai esclusivamente alla meditazione interiore profonda.
L’obiettivo era dissolvere l’io psicologico, il me stesso, il sé stesso, il quale è senz’altro un nodo nell’energia cosmica, una compagine che dobbiamo ridurre in polvere cosmica.
Comprendere integralmente ciascuno dei miei difetti psicologici mi parve la cosa essenziale, ma volli spingermi un po’ oltre lungo il cammino della meditazione. La comprensione non è tutto.
Abbiamo estremo ed urgente bisogno di catturare il profondo significato di quanto abbiamo compreso.
Qualunque devoto del Reale Cammino può essersi concesso il lusso di comprendere un difetto psicologico in tutti le regioni della mente, senza per questo essere riuscito a cogliere il suo profondo significato.
Non volevo assolutamente rischiare di fallire. La meditazione si faceva esaustiva, diventava ogni volta più profonda e quando mi sentivo venir meno, lasciavo la mente quieta e in silenzio, aspettando qualche rivelazione.
In quegli istanti giungeva la verità, catturavo ciò che non è del tempo, il profondo significato del difetto compreso integralmente.
Poi pregavo, supplicavo, chiedevo con forza alla mia Divina Madre Kundalini che eliminasse dalla mia mente l’aggregato psichico, il difetto psicologico in questione.
È però evidente che tutto nella vita ha un limite: ci sono scale e scale, gradi e gradi. Questo lavoro si fece spaventosamente difficile quando dovetti affrontare gli elementi infraumani più antichi.
Invano lottai contro l’imperativo categorico delle onde dionisiache. Erano di certo paurosamente divine, onnipotenti. Quei poteri soprannaturali sembravano un’ecatombe apocalittica: ebbi come la sensazione che tali forze potessero ridurre la Terra in frantumi.
La divina Maga Elementale
Quando volli cercare, investigare, indagare sull’origine di tali forze e poteri sessuali, mi ritrovai faccia a faccia con la Maga Elementale, con la mia Divina Madre Kundalini nel suo quinto aspetto.
Mi era apparsa indubbiamente bellissima, della grandezza di uno gnomo o di un pigmeo, molto piccola. Vestiva con una bianca tunica ed un lungo manto nero che trascinava al suolo. La sua testa era coperta da un copricapo magico del tutto speciale.
Accostata ad una delle due colonne simboliche della Massoneria occulta, l’Adorabile mi aveva ordinato una nuova discesa alla Nona Sfera.
Purtroppo, io avevo creduto che si trattasse di qualche prova e pertanto continuavo a disobbedire. Ero senz’altro lento a comprendere e questo mi stava bloccando.
Trascorso qualche tempo in lotta mortale contro un certo aggregato psichico del tutto infraumano che resisteva violentemente a dissolversi, dovetti fare appello alla Lancia di Longino.
Lavorando con l’Asta Santa, riuscii a ridurre in polvere cosmica tutti gli elementi infraumani che costituiscono l’io.
Il quinto aspetto di Devi Kundalini ci conferisce la potenza sessuale, la forza naturale istintiva, ecc.
Estratto dal cap. 11
del libro Le Tre montagne