Comprensione e memoria
Ricordare è cercare di immagazzinare nella mente ciò che abbiamo visto, sentito e letto.
Superare gli esami significa rimembrare ciò che ci è stato detto, ciò che abbiamo letto meccanicamente, verbalizzare mnemonicamente, ripetere come pappagalli tutto ciò che è immagazzinato nella testa.
Ricordare non è comprendere. Non serve a nulla ricordare senza comprendere, il ricordo appartiene al passato, è qualcosa di morto, senza vita.
La comprensione
Nella vera comprensione, nella comprensione profonda, nell’intima comprensione di fondo c’è soltanto la pressione intima della coscienza, la pressione costante nata dall’essenza che portiamo dentro, tutto qui.
Cercare di accordare l’azione al ricordo o di modificare l’azione affinché coincida con i ricordi accumulati nella memoria, è qualcosa di artificioso, di assurdo, senza spontaneità che inevitabilmente può condurre soltanto all’errore e al dolore.
La comparazione e l’invidia
Coloro che basano le azioni della loro vita sugli ideali, teorie e ricordi di ogni tipo, accumulati nei magazzini della memoria, vanno sempre di comparazione in comparazione, e dove esiste comparazione esiste anche invidia.
Tutti invidiano tutti. Invidiamo le idee, le cose, le persone e vogliamo avere sempre più denaro, sempre più idee, sempre più teorie da accumulare nella memoria, nuovi oggetti per abbagliare i nostri simili.
La gente che vive soltanto leggendo meccanicamente, la gente che gode nell’immagazzinare teorie nei meandri della memoria sta danneggiando e distruggendo la mente miseramente.
Abbiamo bisogno di studiare, abbiamo bisogno di libri utili, abbiamo bisogno di insegnanti. Abbiamo bisogno di guru, di guide spirituali, di Mahatma… ma è necessario comprendere gli insegnamenti in modo integrale e non semplicemente depositarli nei magazzini della memoria infedele.
Dove esiste comparazione e confronto fra ciò che siamo in questo momento e ciò che vorremmo essere più tardi, dove esiste confronto fra la nostra vita pratica e un ideale o un modello a cui vorremmo adeguarci, lì non può esistere vero amore.
Osservarsi per capire
È impossibile dissolvere l’io, il me stesso, se non impariamo ad osservarci e a percepire per comprendere ciò che realmente siamo in questo momento, in modo efficace ed assolutamente pratico.
Quando sappiamo davvero ascoltare in modo cosciente e profondo, sorge dentro di noi un potere meraviglioso, una formidabile comprensione, naturale, semplice, libera da ogni processo meccanico, da ogni celebrazione e da ogni ricordo.
Questa conoscenza integra ci porta una forma di onniscienza, un modo di manifestazione oggettiva cosciente.
Brani estratti dal capitolo 13 del libro
Educazione Fondamentale