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La Lama della Coscienza e lo Spazio Psicologico

La lama della coscienza e lo spazio psicologico

Alcuni psicologi simboleggiano la coscienza come un coltello capace di separarci da tutto ciò che ci sta attaccato e ci succhia forza.

Questi psicologi credono che l’unica maniera per sfuggire al potere di questo o quell’io sia osservarlo ogni volta con maggior chiarezza col proposito di comprenderlo e prenderne coscienza.

la lama della coscienza

Questa gente pensa che, così facendo, possiamo sbarazzarci di questo o quell’io, anche se in minima parte. In tal modo, dicono, l’io separato dalla coscienza appare come una pianta tagliata.

Diventare cosciente di qualunque io, secondo loro, significa separarlo dalla nostra psiche e di conseguenza condannarlo a morte.

In effetti, tale concetto è molto convincente in apparenza, ma fallisce nella pratica.

L’io esiliato e lo spazio psicologico

spazio psicologico

L’io che è stato reciso dalla nostra personalità con la lama della coscienza, buttato fuori di casa come una pecora nera, continua ad esistere nello spazio psicologico: diventa un demonio tentatore, insiste nel voler tornare a casa, non si rassegna tanto facilmente, non vuole in alcun modo mangiare l’amaro pane dell’esilio, cerca un’opportunità e appena ci distraiamo e abbassiamo un po’ la guardia si accomoda nuovamente nella nostra psiche.

Purtroppo dentro l’io esiliato si trova sempre imprigionata una certa percentuale di Essenza, di coscienza.

Tutti gli psicologi che la pensano così non sono mai riusciti a dissolvere uno solo dei loro io, quindi hanno fallito.

La Divina Madre e il figlio ingrato

Per quanto si tenti di sfuggire alla famosa questione della Kundalini, il problema sussiste. Il “figlio ingrato” in realtà non progredisce mai nel lavoro esoterico su se tesso.

È ovvio che “figlio ingrato” è chiunque disprezzi Iside, la Divina Madre Cosmica personale, individuale.

Iside è una delle parti autonome del nostro Essere, ma derivata, il serpente igneo dei nostri magici poteri, il Kundalini.

Evidentemente solo Iside ha il potere assoluto di disintegrare qualunque io; questo è irrefutabile, indiscutibile, incontrovertibile.

Kundalini vs Kundartiguatore

Kundalini è una parola composta: Kunda ci ricorda l’abominevole organo Kundartiguatore; lini è un termine atlantideo che significa “fine”.

Kundalini vuol dire fine dell’abominevole organo Kundartiguatore. È quindi indispensabile non confondere il Kundalini con il Kundartiguatore.

In uno dei capitoli precedenti, abbiamo già detto che la Serpe Ignea dei nostri magici poteri si trova attorcigliata tre volte e mezzo all’interno del centro magnetico situato nell’osso coccigeo, alla base della spina dorsale.

caduceo di mercurio

Quando il serpente sale è il Kundalini; quando scende è l’abominevole organo Kundartiguatore.

Mediante il tantrismo bianco la Serpe ascende vittoriosa per il canale midollare, risvegliando i poteri che divinizzano.

Mediante il tantrismo nero la Serpe precipita dal coccige verso gli inferni atomici dell’uomo. È così che molti si trasformano in demoni terribilmente perversi.

Quelli che commettono l’errore di attribuire al serpente ascendente tutte le caratteristiche sinistre e tenebrose del serpente discendente falliscono definitivamente nel lavoro su se stessi.

Le deleterie conseguenze dell’abominevole organo Kundartiguatore possono essere annientate solo con la Kundalini.

Non è superfluo chiarire che tali deleterie conseguenze sono cristallizzate nell’io pluralizzato di cui si parla nella psicologia rivoluzionaria.

Il potere ipnotico della serpe discendente mantiene l’umanità immersa nell’incoscienza.

Per contrasto solo la serpe ascendente può risvegliarci.

Questa verità è un assioma della saggezza ermetica. Adesso capiremo meglio il profondo significato della parola sacra Kundalini.

La volontà cosciente

volontà cosciente

La volontà cosciente è sempre rappresentata dalla Santa Donna, Maria, Iside, che schiaccia la testa della serpe discendente.

Dichiaro qui francamente e senza remore che, negli antichi Misteri, la “doppia corrente di luce”, il “fuoco vivo e astrale della terra”, è stato rappresentato con il serpente dalla testa di toro, di capro o di cane.

È il duplice serpente del caduceo di Mercurio; è la serpe tentatrice dell’Eden; ma senza dubbio è anche la serpe di rame di Mosè attorcigliata nel Tau, cioè nel lingam generatore.

È il capro del sabba, il Baphomet dei templari gnostici, l’Hylé dello gnosticismo universale, la doppia coda di serpe che forma le zampe del gallo solare degli Abraxas.

Nel lingam nero inserito nello yoni metallico, simboli della divinità indù Shiva, si trova la chiave segreta per risvegliare e sviluppare il serpente ascendente o Kundalini, a condizione di non versare mai nella vita il Vaso di Ermete Trismegisto, il tre volte grande Dio Ibis di Thoth.

Stiamo parlando fra le righe per coloro che vogliano intendere. Chi ha orecchie per intendere intenda, perché qui c’è saggezza.

Samael Aun Weor

brani estratti dal cap. 17 del libro

La Grande Ribellione

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Meditazione Gnostica

Meditazione Gnostica

Meditazione Gnostica è un'associazione culturale, con sede a Padova, che si occupa di diffondere gli insegnamenti del Maestro Samael Aun Weor.

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