L’Ahimsa e l’Essere divino
Ahimsa è il pensiero puro dell’India, la non-violenza. L’Ahimsa è realmente ispirato all’amore universale.
Himsa significa voler uccidere, voler danneggiare, ecc. Ahimsa è dunque la rinuncia ad ogni intenzione di morte o di danno causato dalla violenza.
A-himsa è il contrario dell’egoismo. A-himsa è altruismo e amore assoluto. Ahimsa è retta azione.
Mahatma Gandhi
Il Mahatma Gandhi ha fatto dell’A-himsa il bastone della sua dottrina politica. Noi seguiamo le orme del Mahatma Gandhi.
Gandhi ha definito la politica dell’Ahimsa nel seguente modo:
“La non violenza non consiste nel rinunciare ad ogni lotta reale contro il male. La non violenza così come io la concepisco…, al contrario, intavola una campagna più attiva e più reale contro il male che non la Legge del Taglione, la cui natura stessa dà per risultato lo sviluppo della perversità. Io alzo, di fronte all’immorale, un’opposizione mentale e di conseguenza morale. Cerco di intorpidire la spada del tiranno non incrociandola con acciaio meglio affilato, bensì defraudando la sua speranza al non offrire alcuna resistenza fisica. Lui troverà in me una resistenza dell’anima che sfuggirà al suo assalto. Questa resistenza, inizialmente lo accecherà e poi l’obbligherà a sottomettersi. Il fatto di sottomettersi non umilierà l’aggressore, bensì lo renderà degno. Questo potrebbe arrivare ad essere uno stato ideale, e lo è”.
Le masse lavoratrici devono imparare a combattere, non esiste arma più potente della mente ben indirizzata.
I tiranni hanno armi atomiche, missili telecomandati, bombe lacrimogene per farla finita con le manifestazioni operaie, ecc., ma le classi operaie hanno la pentola del cibo per il manico, le classi borghesi non potrebbero vivere senza mangiare e il contadino è colui che alimenta i potenti; le classi borghesi non potrebbero vivere senza scarpe, senza vestiti, senza servizi tecnici e via dicendo, e l’operaio è colui che fabbrica tutto ciò e colui che presta tutti quei servizi.
L’io è divisivo
L’ego, l’io, il me stesso, è chi divide, tradisce e istituisce l’anarchia tra i lavoratori.
L’io è stato creato dalla nostra stessa mente e smetterà di esistere quando lo avremo compreso totalmente in tutti i livelli della mente, solo mediante la retta azione, la retta meditazione, la retta fede, la retta volontà, i retti mezzi di vita, il retto sforzo, la retta memoria, possiamo dissolvere l’io.
È urgente comprendere a fondo tutto questo se veramente vogliamo la morte mistica.
La personalità
Non si deve confondere la personalità con l’io.
Realmente la personalità si forma durante i sette anni dell’infanzia e, l’io è l’errore che si perpetua di secolo in secolo fortificandosi ogni volta di più con la meccanica della Ricorrenza.
La personalità è energetica. Nasce con le abitudini, i costumi, le idee e via dicendo, durante l’infanzia, si rafforza con le esperienze della vita e lentamente si va disintegrando dopo la morte.
La personalità non si reincarna, la personalità non è il corpo fisico. L’ego utilizza la personalità come strumento d’azione.
Il personalismo è il risultato della miscela di ego e personalità; il culto della personalità è stato inventato dall’ego, dall’io.
Certamente, il personalismo genera dittature, egoismi, odii, violenze e così via. Tutto questo è rifiutato dall’A-himsa.
L’Essere è felicità
Distinguiamo tra Essere e io. L’uomo attuale ha solo l’io, è un io e nient’altro che un io di tipo pluralizzato.
L’uomo è un essere non compiuto, è urgente ottenere l’Essere, è necessario sapere che l’Essere è felicità senza limiti.
Possiamo chiamare l’Essere, Anima, Spirito e via dicendo, ma Lui non è l’io. È assurdo affermare che l’Essere è l’io superiore, l’io divino, ecc.
L’Essere, essendo di tipo universale e cosmico non può avere sapore d’io, di ego, di me stesso; non cerchiamo di divinizzare l’io (Satana).
L’Ahimsa è non violenza
L’Ahimsa è non violenza nel pensiero, nella parola e nell’opera. L’Ahimsa è il rispetto delle idee altrui, il rispetto di tutte le religioni, le scuole, le sette, le organizzazioni e così via.
Quello è l’unico tipo di rivoluzione che noi accettiamo.
Su quel tipo di rivoluzione si basa la dottrina dell’Ahimsa. Gli uomini di buona volontà accettano l’Ahimsa; è impossibile iniziare un nuovo ordine escludendo la dottrina della non violenza.
Le religioni devono cominciare col dare il buon esempio, le fedi devono coltivare l’Ahimsa.
È assurdo che le religioni si combattano tra di loro, mutuamente; tutte le confessioni hanno gli stessi principi, tutte le religioni adorano la Grande Realtà, Quello che non ha nome; tutte le religioni sono perle preziose infilate nel filo d’oro della divinità.
Le religioni hanno la missione di conservare i valori eterni.
Brano selezionato dal capitolo 27 del libro
Il Cristo Sociale